Descrizione
‘Un evento mirabile e misterioso s’è verificato in Vigàta il 21 marzo 1890, Venerdì Santo, durante la sacra rappresentazione della Passione di Cristo secondo il cavalier D’Orioles, popolarmente detta il ‘Mortorio’ – il ragioniere Antonio Patò, direttore della locale sede della ‘Banca di Trinacria’, funzionario irreprensibile, marito integerrimo e padre amoroso di due vivacissimi bambini, oltre che apprezzato Giuda nella predetta rappresentazione, come da copione è precipitato, al termine di questa, nella botola approntata per aprirsi, con meravigliosa verosimiglianza, sotto i piedi del traditore di Cristo, ma non è più riemerso per ricevere l’applauso del pubblico e poi rientrare nei consueti suoi panni di cittadino modello. Scomparso nel nulla. ‘Ma dove se ne è andato Patò?’ ‘Patò è morto o si è nascosto?’ È quello che vogliono sapere la cittadinanza tutta, sconvolta moglie signora Elisabetta in Patò, il cognato capitano del Regio Esercito Arnoldo Mangiafico, di stanza a Caltanissetta, e soprattutto S. E. il senatore Pecoraro Grande Ufficiale Artidoro, nonché altolocato parente dell’involato ragioniere.’
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