Descrizione
Il Novecento è stato percorso dalle più tragiche guerre della storia dell’umanità. In particolare, il ventennio intercorso fra le due guerre mondiali ha vissuto crudeli dittature: fascismo, nazismo, stalinismo. L’oppressione tirannica esercitata dal potere ha contribuito a trasformare l’arte dell’epoca in uno strumento di glorificazione personale e di persuasione dei popoli sottomessi. Questo libro ripercorre quel tragico periodo con una eccezionale documentazione visiva, accompagnata da testi che permettono di comprendere ogni aspetto dell’arte sviluppatasi nei tre paesi protagonisti di quelle dittature: l’Italia di Mussolini, la Germania di Hitler e l’Unione Sovietica di Stalin. È appunto in questi paesi che si sviluppano le più raffinate e allo stesso tempo violente tecniche di asservimento delle arti e dell’architettura agli interessi e ai fini dei dittatori e del loro culto della personalità. Ciascun paese mostra modi specifici di gestire la propaganda. Tutti si servono di campagne propagandistiche di massa mai viste prima. Ma se l’arte, come già accaduto nel passato, è elemento di apporto fondamentale alla politica e all’immagine del potere, stavolta i regimi dittatoriali possono avvalersi di nuovi e inediti mezzi artistici: non solo pittura, architettura, scultura, ma anche fotografia e cinema.
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